venerdì 26 giugno 2009

Intimissimi


La campagna pubblicitaria 2008 della catena in franchising di lingerie Intimissimi è piuttosto tradizionale, giovani donne, ovviamente in mutandine e reggiseno, con aria vagamente sognante, ritratte presumibilmente a casa loro, una confortevole ed elegante casa da giovane coppia.

Una delle foto della campagna attira però l'attenzione per la particolare bellezza e dolcezza della modella. Una tipica giovane donna italiana di oggi, bruna, le spalle larghe, il decolleté abbondante, la carnagione ambrata e perfetta, di seta, tipica delle more. Non mancano particolari attentamente studiati, come i capelli in ordine, certo, ma non provenienti da una perfetta messa in piega, da casa; come la doppia collana di stile vagamente etnico, di non grande costo, forse un ricordo, il primo regalo del compagno quando erano ancora ragazzi, un portafortuna tornato da un viaggio memorabile ...

L'espressione è quasi timida, ritrosa, non è chiaro a cosa si riferisca, o quale pensiero sia passato per la testa della donna, un pizzico di intrigante mistero che si aggiunge e attira ulteriormente l'attenzione, sicuramente anche delle donne potenziali clienti, pronte a immedesimarsi nella giovane "dea" e nella situazione di intimità casalinga creata dal fotografo e dagli ideatori della campagna. 

(Nel sito di Intimissimi è citata questa campagna, ma senza indicazioni né del fotografo, né dell'autore né della modella; ma si tratta di Irina Sheik, che è russa, ma di aspetto decisamente mediterraneo, ed ha interpretato la campagna 2007 e la campagna Safari ambientata in Africa)

(Pubblicato originariamente a giugno 2008)

giovedì 25 giugno 2009

Pantere urbane

Una campagna pubblicitaria Volkswagen della primavera 2008 per il SUV di fascia alta Touareg mette in grande evidenza il piede femminile calzato da un elegante sandalo estivo. Ostentatamente elegante, con strass, quasi da sera.
E' la calzatura di una nuova specie, la pantera urbana.
Il messaggio pubblicitario è esplicito: "Di solito le pantere che attraversano la strada hanno i tacchi a spillo".
L'ambiguità del messaggio risiede però nella figura indistinta del guidatore del SUV. Si tratta di un moderno cacciatore, quindi di un maschio a caccia di pantere urbane, che ha scelto l'immagine vincente del grande elegante e costoso fuoristrada (che mai andrà fuori strada)?
Oppure il SUV è la macchina preferita, il mezzo di trasporto giusto, l'unico concepibile per la moderna pantera urbana, la giovane donna trionfante, protagonista, con un dettaglio fondamentale del suo corpo perfetto, di questa immagine?
A una prima lettura il messaggio ideato dai pubblicitari sembra essere il primo, un po' vecchio stile, l'uomo cacciatore, un target maschile per il Touareg.
Ma sappiamo che la realtà è esattamente opposta, e sono le donne italiane ad avere eletto come oggetto del desiderio il SUV, alto, possente, una corazza aggressiva, ma comoda ed elegante, un messaggio di donna vincente. E tra i SUV il Touareg è probabilmente quello più desiderato da un pubblico femminile, assieme al Rav-4 (che è però di taglia inferiore), mentre l'X-5 e il Cayenne sono più ricercati dai guidatori maschi.
Quindi no, che l'abbiano pensato o meno i pubblicitari, il Touareg sullo sfondo attende docile la sua pantera, per portarla in giro nella moderna giungla urbana e per attenderla paziente, comodamente parcheggiato su un marciapiede o alla imboccatura di un garage, durante le sue incursioni in negozi di lusso o outlet appena scoperti, o appuntamenti di lavoro.

(Pubblicato originariamente a maggio 2008)

mercoledì 24 giugno 2009

Quote rose in pratica

Nuova legislatura, obiettivo dichiarato di tutti i partiti italiani era aumentare il numero di deputati donna e di deputati giovani, così, nonostante l'età media rimanga elevata ed il ricambio basso, alcune nuove leve si affacciano (ma a volte sono "figlie d'arte").
Per il primo giorno sfoggiano di solito severi tailleur, ma qualcuna azzarda una mise più sexy, e tacchi alti, molto alti. Come la giovane deputata (di destra, eletta con il PdL) Elvira Savino, che si è presentata a Montecitorio con scarpe Gucci con 12 cm di tacco (coi pantaloni a "sigaretta", però).
Il modello di scarpe scelto dalla giovane donna, seppur della nota e apprezzata maison Gucci, è francamente orrendo (semiaperto estivo, è ispirato alle ghette del frac, che a noi ricordano solo Paperon de' Paperoni), la deputata (30 anni) è un po' magra, ma apprezziamo il tentativo e speriamo vivamente che l'esempio si diffonda (in chi se lo può permettere, come lei).
Per la cronaca si tratta del modello "newton" (vedi immagine a lato) della collezione primavera - estate di Gucci, sul sito della maison si può approfondire la visione, anche 3D , e si può anche comprare (se qualcun altro gentleman ha gusti diversi dai miei e vuole farne regalo alla sua compagna).
E' un modello veramente molto alto (raggiunge i 14 cm nelle misure superiori) e anche non facilmente portabile (quasi del tutto chiuso ma con le dita in vista).
Onore quindi allo spirito e alla capacità di equilibrio della neo deputata Elvira, e auguri di continuare così.
(Il nuovo modello di Gucci è stato protagonista anche in un successivo servizio fotografico della rivista D, l'inserto del sabato di Repubblica, in evidenza in copertina, ottimo fiuto quindi da parte della simpatica neo deputata. La foto è di Diego Uchitel)

(Pubblicato originariamente a maggio 2008)

martedì 23 giugno 2009

Le quote rosa

La bellezza è arrivata anche nel mondo della politica, almeno nella dolce Italia. Dopo Michela Vittoria Brambilla, lanciata da Forza Italia (ora Popolo della Libertà) come volto giovane nel 2007 (ma purtroppo al momento ricaduta in un cono d'ombra, non è stato chiarito il perché) abbiamo nella campagna elettorale 2008 anche Daniela Santanchè, presentata addirittura come candidato premier (anche se con probabilità di successo pari a zero).

Non parliamo soltanto dell'aspetto estetico, delle scelte di look, gradevole e stuzzicante in entrambi i casi (e anche opportunamente differenziato) ma anche della sicurezza, proprietà di linguaggio, ricchezza di argomenti, che rende piacevole in entrambi i casi anche ascoltare, e non solo guardare, le due donne politiche. Maggiormente nel caso della Santanché (deve stare attenta a non alterarsi, però) meno nella Brambilla, che tende a scivolare nei luoghi comuni e in un argomentare risaputo, e ha anche una voce più comune, mentre la Santanchè esprime i suoi argomenti con una voce leggermente di contralto, molto affascinante. Prescindendo completamente dalla fondatezza o ragionevolezza dei suddetti argomenti, naturalmente.

Il look scelto dalle due donne è decisamente diversificato, anche perché di base sono molto diverse.
La Brambilla ha scelto il look da super-segretaria. Forse l'idea era la donna manager, ma il modello che la giovane donna ricorda maggiormente è la segretaria di direzione, l'assistente, il super braccio destro del boss. Non la segretaria tutto fare, sempre disponibile, ai limiti del masochismo, tipo Il diavolo veste Prada. Ma piuttosto una donna che sa il fatto suo, che all'occorrenza fa supplenza al capo, in crescita, rampante, aggressiva. L'aggressività è dichiarata esplicitamente, con un messaggio chiarissimo, con il colore dei capelli. Rosso aranciato. "Non esistono in natura capelli di quel colore" diceva Mamie in Via col vento, riferendosi ad una delle amanti di Clark Gable. E lo stesso pensa chiunque, vedendo in televisione MVB. Aggressività confermata dagli autoreggenti, che la giovane donna porta sotto il tailleur, ovviamente con tacchi molto alti, e che fatalmente vengono mostrati quando deve sedersi sui bassi divani o sulle scomode poltrone che infestano gli studi televisivi.

Il resto del look è rigorosamente manageriale, tailleur scuri, foulard, decolletes, scelte classiche, quasi banali, ma sempre gradite. Che la giovane donna sa portare molto bene, pur non essendo dotata di base di una bellezza eclatante. A dimostrazione che questo look non tradisce mai.
Più originale la Santanché. Vestiti di stilisti, pret-a-porter, non solo tagli e scelte classiche, spesso pantaloni, sempre però tacchi alti. Di base è ben diversa, bellezza mediterranea, molto mediterranea, e anche più grande di età (è nei suoi 40, mentre Michela è nei 30, anche se entrambe sembrano avvicinarsi al decennio successivo). I lineamenti così tipicamente italiani potrebbero persino sembrare ordinari, se non fossero compensati con un look estremamente elegante. Anche in questo caso quindi c'è un gioco di contrasto, gran dama, ma su un corpo e un viso di aggressiva e insolita bellezza, che sarebbero adatti anche per una seduttrice, per una mangiatrice di uomini. La proprietà di linguaggio e la voce calda completano questo effetto di spiazzamento che incrementa in modo notevole il fascino della bella donna incautamente (temiamo) scivolata nell'agone della politica.

Le spettatrici dei programmi TV potranno quindi concentrarsi sul suo look, i suoi gesti e i suoi sguardi, per imparare queste difficili arti, trascurando magari i suoi argomenti. La durezza delle polemiche la spinge purtroppo occasionalmente a comportamenti "maschili", interrompere, dare sulla voce, alzare la voce per prevalere. Grave errore, potrebbe imporsi soltanto con lo sguardo o con qualche studiato movimento di gambe o mani od occhi.
Anche MVB non sfruttava appieno le sue doti. Meno dotata di armi dialettiche, tendeva ad essere aggressiva anche nei modi. Non ce n'è bisogno, basta esserlo con il linguaggio non scritto del look, con quegli indumenti intimi pensati per ben altri scopi ed indossati in uno spazio incongruo (una puntata di Porta o porta) e poi inopinatamente svelati. Perché? Per cosa, e soprattutto, per chi? Pensano gli uomini intimiditi. Sorridendo di più, astraendosi e guardando fisso gli interlocutori la rossa Michela avrebbe potuto ottenere ben altri risultati.
Per la gioia degli occhi è possibile crearsi una galleria di immagini significative delle due belle e giovani donne utilizzando Google immagini. Per la Santanché si trovano immagini in bianco e nero, foto artistiche notevoli.
(Pubblicato originariamente il 28-3-08, prima delle elezioni. Che sono andate male per la Santanchè e benino per la Brambilla. Che però è riuscita a recuperare col tempo e a conquistare, nel 2009, l'ambito ruolo di ministro)

sabato 20 giugno 2009

Senti l'estate che torna

L'estate si annuncia in molti modi, uno di essi è la pubblicità di moda. Anche molto prima che si percepiscano i primi profumi della primavera, sulle rivista cominciano a comparire le anticipazioni della moda estiva. E quindi, finalmente, i sandali per la nuova stagione.

Una pubblicità veramente efficace ed intrigante è quella di Versace per il 2008. Normalmente non mi piace molto lo stile Versace, urlato, sopra le righe per definizione. Ma in tema di sandali con i tacchi alti è lo stile giusto, è il sandalo in sé che è sopra le righe, esagerato, ironicamente aggressivo, sfrontato.
E la interpretazione di Versace non potrebbe essere più allineata a questi stereotipi: la finitura completamente oro, le stringhe che si attorcigliano alla caviglia, alla schiava, il tacco ovviamente altissimo, 10 cm direi. Un insieme assolutamente classico, reso personale solo attraverso i dettagli (come fanno le grandi firme), e con un unico particolare alla moda 2008: l'accenno al doppio fondo della suola (platform). Che poi non è certo una novità, è l'ennesimo recupero (dagli anni '40 e dagli anni '70).
La fotografia, che illustra al meglio l'estetica del sandalo femminile con il tacco alto, è tratta dalla campagna di quest'anno della casa di mode italiana, tutta basata sulla giustapposizione figura intera - particolare. Nel particolare sono in evidenza le scarpe, nel momento della svestizione (quindi un accenno sicuramente sexy ma, una volta tanto, accennato in modo allusivo e non "sbattuto in faccia").
Da notare l'equilibrio complessivo e l'armonia perfetta dell'immagine, la bellezza delle gambe e la loro perfetta abbronzatura, e anche l'attenzione a rendere la modella (Gisele Bundchen) umana. I piedi sono un filo troppo lunghi, le unghie non sono smaltate (forse uno smalto neutro), da donna che lavora e che cura i piedi sì, ma non in modo maniacale.
Per la cronaca, gli stessi modelli di sandali esistono in altri colori (rosso, arancione, turchese) ma l'equilibrio del modello color oro è insuperabile. Altre scarpe con i tacchi altissimi sono proposte (belle le decolletes color pastello aperte davanti). Per vederle si può fare un tour sul sito della maison.
Ottima idea regalo, sicuramente non economica, e solo se avete la fortuna che la vostra italiana abbia lo spirito giusto per portare questi magici oggetti.
(Fotografia di David Sims tratta dalla campagna 2008 di Versace, modella Gisele Bundchen)

(Pubblicato originariamente il 14-3-08)

martedì 16 giugno 2009

Urban Ladies Italian Style


Gli uomini scarseggiano?
Un'amica che ha superato da poco i 35 ed è single è scoraggiata. Gli uomini scarseggiano e le donne devono rimboccarsi le maniche e tentare ogni strada, Internet in primis, per trovare ... Stiamo parlando chiaramente di marito, compagno stabile, insomma di rapporto a tempo indeterminato.
Perchéinvece nel precariato di coppia, posti di amante di uomo sposato o di fidanzata di eterno figlio di mamma si trovano con relativa facilità.
La mia amica bionda è piuttosto bella, così come la sua amica bruna, e quindi mi stupisce alquanto che due giovani donne attraenti, dotate di cultura e buona conversazione, indipendenti economicamente e dalkla conversazione brillante, non siano loro a dettare legge sul mercato, scegliendo gli uomini migliori dopo test e scarti, ma il viceversa.
Mi raccontava di uomini che hanno il solo plus di essere singoli, ancora relativamente giovani e con un buon lavoro, ma magari brutti e bassi, che si destreggiano con un piccolo harem di pretendenti.

Tutte donne che hanno perso completamente la speranza di essere loro l'oggetto del desiderio, fulcro di una gruppo di corteggiatori assidui, e che si sono calate, rassegnate, nel ruolo delle cacciatrici assillanti e perseveranti.
Come corollario le donne giovani lamentano la scarsezza sempre crescente di uomini interessati all'universo femminile. A comprova portano il numero sempre crescente di giovani che rimangono o ritornano a casa da mamma. e soprattutto il grande successo dei locali gay. Effettivamente le folle nel fine settimana attorno al noto Coming Out (vicino al Colosseo, fulcro della gay street romana) fanno impressione. Sono così tanti perché un tempo si nascondevano e ora sono "came out"?
Anche le mamme italiane dei maschi effettivamente sembrano pronte a qualsiasi sacrificio pur di evitare ai figli "bamboccioni" il matrimonio con la donna sbagliata (che corrisponde circa al 100% delle donne giovani).
Ma anche in questo caso, è veramente una novità?
Sta di fatto che molte donne anche giovani, mi dice, stanno iscrivendosi a quei servizi tipo metic per incontri (dating) addirittura, pagano loro. In Internet dove, cercando bene, tutto è gratis ...


Ma non saranno le donne a sbagliare tutto?
Dove sono finiti i tanti single solitari alla perenne ricerca delle donne? Il dilagare della pornografia su Internet è alimentato solo da mariti frustrati che si collegano con il favore delle tenebre (o in ufficio). Non potrebbe essere invece che molte donne hanno perso contatto con l'ABC della seduzione? Che hanno perso chissà dove e quando il contatto con il mondo femminile, da tempo immemorabile prodigo di saggezza e consigli? Sono state contagiate dall'universo maschile, proposto come modello dalla TV e dal cinema. Hanno adottato le tecniche di caccia maschili, il pressing, i complimenti con secondo fine? Tutte tecniche che, come noto, non hanno mai funzionato, a meno che la donna avesse già deciso lei e volesse far credere di essere conquistata.


Prima cosa: il look
Cominciamo dal semplice: l'essere umano nasce nudo e ha bisogno dei vestiti, e i vestiti per la donna sono da sempre la principale arma di seduzione. Perchè non usarla in modo sistematico?
Essere, in sintesi, una urban lady italian style.
Iniziando dal basso ci sono le scarpe. Non è chiaro il perché, ma il 90% degli esseri umani di sesso maschile sono affascinati e attratti dalle scarpe coi tacchi alti e in generale dalle scarpe sexy, un genere con infinite varianti inventate nel corso dei decenni.
La prima cosa, la più elementare, che dovrebbe fare una donna che vuole essere conquistata è adottare i tacchi alti. Ma non una tantum, nel caso di un appuntamento o di una festa. La donna non abituata ad indossare i tacchi alti si vede subito, cammina con qualche impaccio, invece che sexy sembra in difficoltà, fa scattare nell'uomo la molla "bambi" e il conseguente istinto di protezione, ma anche un lieve imbarazzo nel camminare a fianco di una persona che pare a disagio.
Quindi dovete metterle sempre, dal mattino alla sera, evitandole solo dove sarebbero incongrue (a un concerto rock, a una manifestazione per la pace, se fate volontariato alla Caritas ...).
Naturalmente non devono essere esagerate, possono indurre un ulteriore sensazione di imbarazzo ("con chi sono uscito?").


Quali tacchi alti
La scelta che trova concordi il maggior numero di uomini sono le decolletes classiche, chiuse, nere o scure, con punta ma non esagerata, e tacchi semplici intorno agli 8 cm, ma anche 6 cm, più comodi e gestibili, vanno bene, da portare anche d'estate senza calze.
E' importante anche la dotazione, la donna seduttiva dovrebbe avere almeno una decina di decolletes simili, ma ovviamente non uguali, da alternare opportunamente per non dare l'impressione di portare sempre le stesse scarpe. Un elemento, questo, che abbassa l'attrattiva negli uomini che lei frequenta con maggiore assiduità.


I sandali d'estate sono ovviamente più comodi, ma più impegnativi. E' ovvio che il piede dev'essere attentamente curato, unghie  e soprattutto tallone. Ma per diverse donne il problema potrebbe essere rappresentato dalla forma e dalle proporzioni delle dita dei piedi.
In generale dovranno porre particolare attenzione alla forma del sandalo e a come sta sulla particolare forma del piede, senza bloccarsi necessariamente alle forme del sandalo di moda.
Altro elemento delicato per i sandali è lo scivolamento in avanti. Dovrebbero essere provati a lungo per verificare come il piede si assesta nella scomoda calzatura.
Anche questo è un elemento che diminuisce o addirittura annulla il potere seduttivo di una donna in tacchi alti. E se il potere seduttivo, viene a mancare, perchè indossare calzature così scomode?
Sono piccoli particolari, ma come si vede sono importanti.


Il tailleur

Sopra al piede evidenziato dai tacchi alti la scelta logica è la gonna, con le calze ovviamente scure d'inverno o le gambe abbronzate d'estate.
Perché la gonna? Anche i pantaloni possono essere sexy, su un tacco alto, ma la gonna lo è di più, sempre, quindi, perché rinunciarvi?
E' chiaro che il pantalone è più comodo, ma si tratta di un altro piccolo e poco sacrificante artificio che aumenta però di molto il potere seduttivo.
Perché la calza scura? Anche in questo caso per il 90% delle donne la calza scura dona maggiore bellezza alle gambe e corregge i difetti. Quindi perché e in nome di cosa rinunciarvi?
Rimangono fuori solo le donne con gambe veramente troppo magre. Così come i pantaloni possono essere la soluzione per donne con le caviglie troppo grosse. Ma veramente troppo grosse, una bella scarpa con il tacco alto e una calza velata scura fanno miracoli anche con gambe poco flessuose. Non bisogna avere troppo spirito autocritico.


Gonna corta o al ginocchio? Nessuno può mettere in discussione il potere seduttivo di una minigonna su gambe che meritano, ma la notevole scomodità che comporta non è strettamente necessaria. Anche con una classica gonna al ginocchio, a una donna basta sedersi su una poltrona per mostrare le proprie armi segrete (vedi ad esempio Maria Vittoria Brambilla a "Porta a porta"). Con il vantaggio di non essere una azione progettata e ostentata, ma casuale, e proprio per questo più stuzzicante.


Collant o autoreggenti? Le autoreggenti sono ovviamente di gran lunga più indicate per una conclusione con piena soddisfazione di un incontro, ma non sono obbligatorie ai fini della seduzione in quanto tale.
Oltre ad essere più comodo, come è intuibile anche per chi non lo ha mai provato (stando dall'altra parte) non costituisce certo un ostacolo insuperabile se si arriva al concreto. Non si conosce alcuna coppia che abbia rinunciato a fare all'amore perché lei aveva indossato sbadatamente i collants. Magari perché lui aveva dimenticato i profilattici (per scaramanzia) lei figuriamoci se li aveva (se anche li avesse avuti non li avrebbe tirati fuori) e ovviamente tutte le farmacie erano chiuse e i distributori automatici si limitavano a rubare le monete e le banconote di piccolo taglio faticosamente messe assieme.

Magari evitando di portare mutandone sloggi bianche   , sotto i raffinati collant scuri velati, facendo attenzione ad indossarli, ad esempio, con un top in colore abbinato, anche questo tipo di calze va benissimo.
Le autoreggenti, sono casomai efficaci per l'effetto sorpresa. In un incontro o una situazione dove non sarebbero giustificati, dove non si penserebbe alla loro necessità una gonna che sale un po' troppo mostra per un attimo il segreto dell'elegante signora (vedi Mara Venier a Buona Domenica).
L'uomo viene colpito e abbattuto. Sommerso da dubbi. Perchè mai le indossa? E' una abitudine per lei? Le ha indossate forse per qualcuno che deve vedere dopo? Le ha indossate forse per ME?
L'uomo è definitivamente intrigato e catturato.
Naturalmente se lei supera la soglia minima garantita e se non fa mostra in modo esplicito, mettendolo in imbarazzo (ma questo è tutto il capitolo del mistero, altra pratica femminile apparentemente perduta).

Del reggicalze non parlo neanche perché l'effetto è ancora più radicale, e deve essere maneggiato con cura, da donne che sanno quello che fanno. Per l'effetto seduzione le autoreggenti sono più che sufficienti, e abbastanza diffuse da non essere così trasgressive, e da non far temere necessariamente di aver a che fare con una professionista (crf. Sharon Stone senza mutandine nella famosa scena di "Basic Instinct" "Professionist?" 'No, amateur").
Quindi gonna e tacchi alti per 220 giorni e 104 sere all'anno.


Ma i vestiti e lo stile?
Ce ne sono cento e più e altri 1000 si possono inventare (vedi il sito sulla street fashion giapponese), ma perchè fare tanta fatica e rischiare risultati incerti quando esiste uno stile che piace a tutti gli uomini e che non richiede alcuna fatica di scelta o di reperimento?
E' lo stile classico Armani e seguaci, nero o grigio scuro, gonna dritta, giacca semplice, sottogiacca bianco di seta, impermeabile Aquascutum,       iiisoprabito nero di lana o di pelle, e variazioni sul tema.
Perché indossare vestiti fucsia o addirittura turchese, ingolfarsi in parka col collo di pelliccia o pantaloni con le frange, quando gli uomini sono così poco fantasiosi e, tra decine di donne vestite nei modi più estrosi e improbabili, guardano quell'unica poco originale, e non necessariamente la più bella, vestita con un semplice tubino nero, calze velate scure e decolletes coi tacchi alti?
Naturalmente qualche variazione serve, soprattutto d'estate, ma qui interviene il non colore complementare, avorio, crema, beige, altrettanto raffinato, chic, ma se si vuole, con la necessaria dose di malizia.


Valorizzare
Rimane da decidere come gestire il problema (o l'opportunità) seno. Gli uomini amano dire ultimamente che guardano soprattutto e in primo luogo il sedere, ma non è mica vero. E' il seno che attira, e poi sta davanti ed è quello che ci fa perdere il filo mentre tentiamo di recitare la nostra parte di uomini sicuri di sé.
Le italiane di solito il problema seno non ce l'hanno, in maggioranza sono ben dotate, e quelle poche che arrivano con difficoltà alla seconda possono sopperire facilmente con le meraviglie introdotte dall'industria del reggiseno dal wonderbra in poi. Non sono mica nelle condizioni dei giapponesi e delle giapponesi, con le loro busty gravure idol (che al massimo arrivano alla quarta, col dubbio).
Il dubbio quindi è solo se mostrarlo subito o lasciarlo un po' meno evidenziato, e sfruttarlo come colpo basso al secondo appuntamento.
Tattica raffinata quest'ultima. La più semplice è far capire chiaramente che la sostanza c'è, senza però mostrarla in grande evidenza.

In una parola evitando profonde scollature e seni esposti. Cosa che peraltro è diventata assai comune, in estate e in inverno, anche nelle situazioni più incongrue (tipo mattina in tram). Così si diminuisce l'effetto sorpresa. Meglio una camicia di seta appena più aperta del dovuto.

Rimangono forse solo da dire due parole sul trucco e sulla pettinatura. Qui di solito le donne sanno già tutto, hanno individuato da anni le combinazioni vincenti per il loro aspetto.
Ma non è detto, soprattutto per l'acconciatura dei capelli. Ho notato che molte donne sono abitudinarie, si fissano su un taglio di capelli (e su un parrucchiere) e non lo cambiano più. Invece la potenzialità che hanno i capelli di migliorare o sistemare un viso è spesso sottostimata, e il viso è comunque l'elemento più importante di tutti.
Quindi cambiare e sperimentare è altamente consigliabile.
Facendo il punto della situazione, abbiamo una donna desiderabile, che indossa con nonchalance, come sua consolidata abitudine, tacchi alti, gonna, completi classici, eleganti, ma tutt'altro che castigati. Una donna che non fa nulla per suscitare interesse negli uomini se non esserci, che non incoraggia assolutamente, anzi apparentemente neppure si accorge degli sguardi, delle osservazioni, delle penne che cadono per avere l'opportunità di uno sguardo più oculato alle sue estremità.
Non c'è dubbio che riceverà presto inviti a cena, a teatro, alla sagra della patata o a qualsiasi altro improbabile pretesto partorito dalla creatività maschile.


Che strategia seguire?
Sembra ridicolo parlarne.      Qualsiasi donna conosce per induzione dall'ambiente o dal DNA la strategia e la tattica più efficace nel gioco della seduzione.
Anche se la presunta superiorità maschile di cui si parla sembra mettere in dubbio questo ovvio e scontato assunto.
In particolare mi sembra che il dubbio sia se prendere in considerazione solo i single single (quelli mai sposati), solo i single (divorziati e separati) o anche i coniugati (ovviamente in crisi).
In prima battuta sembra preferibile non porre limiti, ovviamente senza legarsi a nessuno. L'effetto gelosia e curiosità (con chi starà? ma sarà vero?) aumenta sempre il potere di seduzione. Ovviamente facendo attenzione a non esagerare e a non scivolare nel genere "un po' mignotta".


La conversation
Affascinante e intrigante, ma in una cena per conoscersi bisogna tenere un minimo di conversazione. Tradizionalmente, un tempo, l'uomo ascoltava, apparentemente interessatissimo, qualsiasi argomento scelto dalla sua interlocutrice. Ma ora pare che i ruoli siano invertiti e che gli uomini siano oscillanti tra i due estremi: sommergere la propria presunta preda con i propri problemi o interessi, trattandola come un confessionale muto (inversione totale) oppure trasmettere con la comunicazione non verbale una palese insofferenza tendente alla pura noia, verso il flusso di parole che provengono dalla donna.

In tutti e due i casi la serata rischia di trasformarsi, invece che in una marcia di avvicinamento, in una forzata ma momentanea frequentazione, che si concluderà fatalmente con il ritorno dei due al loro stato precedente: estranei.

Cosa dovrebbe fare invece la donna? Sicuramente giocare di rimessa. Se lui è il tipo silenzioso, allenarsi a gestire il silenzio. Un interlocutore silenzioso e monosillabico induce imbarazzo. La reazione è riempire il silenzio con parole, ma l'imbarazzo fa sì che le parole siano più facilmente sbagliate e fuori fase, col rischio di dare di sè un'immagine sbagliata. Quindi dominare l'impulso di parlare è preferibile (questo vale sempre, in questo tipo di situazione). Per una donna che fuma è più facile, ma esistono altri gesti che possono riempire il vuoto.
L'obiettivo, naturalmente, è attendere che si crei il clima giusto, la giusta rilassatezza, magari dopo l'avvio della cena e i primi bicchieri di buon vino, per una conversazione che diventi progressivamente un dialogo.


Il tipo logorroico
L'altro tipo è il logorroico, che parla delle cose che interessano solo a lui. Bisogna distinguere se lo fa per riempire il vuoto o il suo imbarazzo, quindi se è uno schermo per il suo interesse forte o fortissimo per lei. Oppure se è il riflesso di un interesse rivolto solo a sé stesso.
Nel primo caso alla donna basta interromperlo e iniziare a parlare di lei. Ma non del colore delle piastrelle o di qualche bega dell'ufficio. Proprio di lei, di qualche amore complicato, di qualche aspirazione. Lui interromperà istantaneamente il flusso logorroico di parole e si trasformerà all'istante nel seduttore muto.
Il secondo caso è più difficile, la donna deve prima accertarsi perché il tipo è lì. Era solo? Un'altra amica gli ha dato buca? Le parole non servono col logorroico egocentrico (come con la logorroica egocentrica). La donna però può ricorrere al linguaggio del corpo. Lasciar intravedere l'autoreggente, lasciare che un bottone della camicetta si apra sul decollete potenziato dal wonderbra.
Se lui comincia a dare segni di sbandamento forse la serata si può recuperare. Altrimenti sarà una cena gratis (si spera).
Già perché non tutti gli uomini sono vecchio stile (come me), esistono anche quelli che glissano o che propongono addirittura in modo esplicito di dividere in due.
Incredibilmente anche molte donne ci stanno a questo gioco, un atto d'orgoglio che non si capisce che motivazione abbia. Femminismo? Parità? Quando la parità è negata da tutte le parti?
Quando basterebbe che dicessero "pagare la cena? non mi è mai successo che non me la offrissero".

Quando lei è logorroica
Ci sono però anche le donne che parlano troppo, che mandano a monte l'occasione proprio per questo. Le egocentriche logorroiche, perché sono uscite con quel tipo?
Per avere uno sparring partner da sommergere con le proprie chiacchiere? Per non stare sole la sera avendo tutte le amiche accoppiate?
E' chiaro che, se questa è la motivazione, anche il monologo va bene.
Se invece c'è un minimo di interesse verso il lui presente, il monologo ininterrotto può avere al massimo il valore di una prova da superare per il maschio: come reggere alla conversazione e progressivamente deviarla verso quello che interessa a lui (e forse anche a lei).

Sarebbe meglio però, per tutti quelli che tendono al monologo (femmine o maschi) dominarsi nel loro stesso interesse e utilizzare domande e risposte brevi e interlocutorie per portare la conversazione verso un piacevole conversare. Quella situazione di piacevole complicità e convergenza di interesse dove le interruzioni e le pause si incastrano in modo naturale e gli argomenti trattati interessano e appassionano entrambi. Quindi, si parla di loro due, separati e poi assieme come un tutt’uno, una coppia (più avanti si parlerà solo del loro bimbo o bimba, ma questa è un'altra storia).
Le domande servono a tirare fuori l'altro dallo strato superficiale della conversazione sul tempo, sul traffico, sulla politica o, più probabilmente, sul menu e sui vini.

Ma le donne devono fare attenzione, non sono abituate al tatto e alla diplomazia. Non favorisce l'obiettivo chiedere a lui "da quanto tempo perdi i capelli?" oppure far notare che sta sudando, o perché si magia le unghie o le pellicine, o chiedere come mai gli hanno soffiato in ufficio quel cliente o gli hanno fatto le scarpe. Oppure quante donne ha avuto. A una donna farebbe piacere se le chiedessero con quanti uomini è stata? Sono sempre troppi o troppo pochi, e mentire non è mai piacevole.

Insomma la conversazione a cena è fondamentale, e deve essere ben preparata e gestita con la giusta dose di concentrazione. Almeno sino a che non si arriva alla fase 2, quella nella quale si ha la sensazione di conoscersi.
Inutile aggiungere che anche il locale deve essere ben scelto, non troppo caro, per evitare che lui sia ossessionato e distratto dalla botta del conto. Non troppo cheap per evitare che la piacevole serata sia disturbata dalle inevitabili manchevolezze del servizio. Non troppo rumoroso per sentire quello che si dicono. E soprattutto, non quei ristoranti (di solito all'aperto) dove ti mettono due persone nel tavolino vicino a 20 cm di distanza.


In sintesi ...
... una volta organizzato l'incontro, e avendo cura che sia in luogo e tempi adatti, a una donna mediamente piacente e che recuperi almeno una parte del potenziale di seduzione che la natura le ha dato e la cultura ha arricchito nei secoli dei secoli, non dovrebbe essere affatto difficile trasformare quell'uomo nel "suo" uomo.


Ma dove sono finiti?

Rimangono però da esaminare due aspetti, mi dice la mia amica: come e dove trovare l'uomo da incontrare e quale strategia adottare per il dopo.
Se l'entourage (colleghi, amici, amici dei parenti) non fornisce sufficiente materiale, se il lavoro ha sradicato la cercatrice (o il cercatore) nel mondo attuale la soluzione alternativa è Internet.


Chat, messaging, social networking, Facebook, Meetic, Second Life, in Internet è tutto un fiorire di iniziative per favorire gli incontri.
Il grande successo dimostra che evidentemente di persone in cerca ce ne sono molte. Il fatto che fossero all'origine servizi gratuiti e siano diventati in molti casi a pagamento dimostra che queste persone abbiano qualche ansia di risultato.
Il fatto che spesso il pagamento sia riservato ai maschi fa pensare che la mia amica sia troppo pessimista, sono sempre le donne le prede (che scarseggiano).
Ma esistono anche siti di dating in cui pagano tutti. E mi ha segnalato anche un sito specializzato proprio per incontri matrimoniali, quello di Eliana Monti, dove si paga una cifra mensile notevole, e anche un forfait in caso di matrimonio, pure nel caso in cui il contatto fatale avvenga fuori dal sito!
Incredibile che ci sia qualcuno che sottoscrive, in un mondo normalmente free come la rete. Ansia o inesperienza dominano gli incauti e soprattutto le incaute.
Secondo me lo strumento ideale da scegliere come facilitatore dell'incontro dev'essere tarato sulle preferenze e sul tempo libero della cacciatrice e dev'essere tenuta in attenta considerazione il numero e la tipologia degli altri frequentatori.

Più sono e meglio è, come nella pesca dei tonni. Scremando infatti bisognerà selezionare quelli interessanti ma anche in un raggio d'azione praticabile. Che ci fa la cacciatrice con un'affascinante brasiliano, ma anche un padovano, se è di Napoli, potrebbe essere una situazione difficile da gestire.
Il sistema migliore rimane quindi la chat, Second Life è affascinante ma richiede un training lungo e impegnativo e poi in buona parte è fine a se stesso, nel senso che i partecipanti hanno spesso come obiettivo proprio quello di vivere e inventare storie in "second life".
Nella chat invece si crea solitamente il contatto e poi, se c'è l'interesse e la curiosità si passa subito a una conversazione privata a 2.
Il passaggio successivo alla "real life" è quello che suscita inquietudine in tutti, soprattutto alle donne. Che temono, giustamente, cattivi incontri. Gli uomini invece solitamente temono che l'affascinante persona con cui hanno chattato sia un uomo.
Su come gestire questa fase e i molti altri strumenti disponibili in Internet ci sarebbe da scrivere un libro, magari ci ritorno, alcune semplici osservazioni e indicazioni:
  • il telefonino è il migliore strumento per passare in real life con il minimo impegno e il minimo rischio
  • parlare con una persona, anche senza vedersi, consente già, nella nostra cultura, di svelarsi e di svelarci molto
  • il successivo passaggio in webcam o video chiamata è superfluo, conviene passare a un incontro diretto, se la fase di conversazioni telefoniche è stata positiva
  • quindi se nella conversazione a 2 viene proposto anche molto presto un contatto a voce conviene accettare, superando la istintiva ritrosia (sembra una prima intromissione nella propria sfera privata) è anzi un'apertura
  • naturalmente si utilizzerà una scheda cellulare acquistata allo scopo (diversa da quella personale) per evitare che venga diffuso il proprio numero personale
  • per tranquillità, anche se i numeri di telefonino sono difficilmente tracciabili (l'interlocutore dovrebbe avere contatti con la polizia o il gestore) la nuova scheda potrebbe essere intestata ad un'altra persona, tipo anziana zia compiacente o fratello solidale
  • oltre che un telefonino junk occorre avere a disposizione anche delle foto o magari brevi filmati da scambiare; recenti, realistiche, ma ovviamente al meglio;
  • anche lo scambio foto e immagini anticipato consente infatti di superare in modo morbido ma veloce la fase iniziale "virtuale" consentendo di minimizzare le sorprese
  • la fase iniziale dovrebbe essere in ogni caso ridotta nei tempi; si innescano altre dinamiche, ritrosia al contatto, timori di delusioni o di non essere all'altezza, che col tempo non diminuiscono ma anzi si incrementano;
  • sull'incontro non c'è da dire molto, è chiaro che dovrebbe essere in un locale pubblico, ma confortevole e con bassa probabilità di incontrare conoscenti, il ritorno a casa, sempre per tranquillità, dovrebbe essere in taxi, il tempo disponibile deve essere adeguato;
  • la donna non deve avere timore di fare lei l'organizzatrice, gli uomini spesso sono imbranati, o potrebbero non conoscere la città; quindi trovare il locale e organizzare i tempi e modi può semplificare la situazione, eliminando elementi di disturbo inessenziali;
  • tanto, se si tratta di un imbranato irrecuperabile, ci sarà modo di scoprirlo
  • lei può anche arrivare a dare suggerimenti comportamentali, tipo "se mi porti un fiore la cosa non mi imbarazza" possono aiutare a creare l'auspicata atmosfera rilassata.
L'eterna domanda
Rimane poi, la prima sera, o la seconda, o in seguito, l'eterna domanda (per lei). Mi riferisco al classico problema "dargliela o non dargliela". Sembrerebbe un tema ormai superato dalla evoluzione dei costumi, ma non è così. Molte donne in questa situazione (ricerca marito e/o compagno per sempre) ricadono nel dubbio. Non è tanto il vecchio "se cedo subito ottiene quello che vuole, perde d'interesse e passa alla prossima". Ma un più aggiornato "do ut des", percepiscono il sesso da concedere come un punto di forza per loro, da spendere al momento opportuno, quando consente di ottenere una contropartita concreta.
Quelle che conoscono maggiormente gli uomini sanno invece che il sesso guidato dalla donna può consentire di tenere al guinzaglio qualsiasi uomo. Una donna che fa sesso bene, cioè che fa sentire l'uomo potente, mantenendo però il gioco nelle sue mani, è in grado di dominare l'uomo, c'è poco da fare per noi. Le basterà minacciare di non concederlo più per ottenere qualsiasi cosa, incluso ovviamente il matrimonio (o il divorzio).

Diceva l'attrice Sconsy che interpretava in chiave surreale Penelope come classica moglie siciliana "la maga cicce, che magia sapeva fare? trasformare gli uomini in porci? e che magia è? qualsiasi donna a come si fare a trasformare un uomo in un pocco!"
E diceva mia nonna (ma non a me bimbo ...) "tira più un pelo di quella cosa lì che un carro di buoi".
Donne come quelle descritte da questi detti popolari, che conoscono il loro potere, belle o bruttine che siano, non hanno probabilmente bisogno né di chat né di consigli.
Ma anche le altre possono imparare da loro, e sfruttare il loro vantaggio. Basta che ricordino e applichino le loro fantasie, che già sono sicuramente molto più avanti di quelle di qualsiasi uomo.


Idee superate
Ma forse, solo gli uomini di una certa età (diciamo oltre i 40) sono sensibili o vittime designate di questi trucchi femminili?

Secondo una scuola di pensiero i giovani mammoni e abituati ad essere conquistati si animano soltanto, uscendo dal loro torpore, favorito anche da un ricorso all'alcool superiore in quantità e qualità alle loro peraltro scarse capacità di resistenza, soltanto se la donna dichiara loro esplicitamente la sua disponibilità e la sua intenzione.
Secondo altri questa insensibilità e questo narcisismo orientato verso se stessi nasconde semplicemente tendenze omosessuali non esplicite.
E, a parte questo, sembra rispondere al vero che una parte sempre più consistente di giovani e di uomini papabili sono gay in modo esplicito. Basta vedere le masse attorno ai locali gay come il già citato Coming Out a Roma, o nelle strade del quartiere Marais di Parigi vero l'Hotel de Ville.
Quindi la donna cacciatrice rimane sempre col carniere vuoto non perché non ci sa fare, o perché è brutta, o perché non è abbastanza giovane. Ma perché gli uomini scarseggiano, ce n'è uno ogni 5 donne, o ogni 10 donne, e la competizione è spietata.
Ma non credo proprio che sia così, in tutte le società gli omosessuali, coperti o scoperti, stanno sempre intorno a uno statistico 10%. Nei periodi particolarmente omofobi si sposavano anche questi. Ora la differenza è che non si sposano più e anzi esibiscono il loro status, fanno coming out.
Quindi si notano di più e sembrano di più.
Tenendo conto che anche una discreta percentuale di donne scelgono l'omosessualità (una percentuale inferiore, pare, il 3 o 5%) e che altre rinunciano del tutto e prima degli uomini il rapporto dovrebbe essere più o meno paritettico.
Quindi tutte scuse. Ricordatevi che siete donne, e se volete essere addirittura delle dee, basta che apriate un blog e pubblichiate, con l'aiuto di un amico fotografo, vostre immagini, anche solo delle vostre gambe calzate nelle scarpe più eleganti e più sexy e tutti vi riconosceranno come tali.


Le foto sono di alcune attrici e cantanti che potrebbero benissimo essere giovani donne qualunque, sono famose e affascinanti perché sanno utilizzare le mille cose che rendono la donna ancora più bella. (Kiria Knightley, Greta Scacchi giovane e splendida quarantenne, Jennifer Love Hewitt, Anastacia).
La foto delle due urban ladies del terzo millennio è tratta da una pubblicità della casa di mode Claudio Chionna.
La foto di Mara Venier è stata distribuita su Internet da Lolloscan.
La donna che fa impazzire gli uomini è la prorompente attrice messicana Selma Hayek, nella pubblicità Campari 2007.


(Pubblicato originariamante il 16-12-2007, aggiornato a giugno 2009)

mercoledì 10 giugno 2009

Grazie, zia

Nel 1968 un film conquista con grande forza l'attenzione, una storia forte di seduzione tra zia e nipote, un nipote che esprime il suo rifiuto delle convenzioni e del mondo attraverso una finta paralisi delle gambe. Due protagonisti molto efficaci, il problematico Lou Castel già interprete del film di protesta per eccellenza di quella stagione (I pugni in tasca di marco Bellocchio) e un'attrice nella sua splendida maturità, Lisa Gastoni, che con questo film iniziava il suo periodo di grande fama e successo. E un regista, Salvatore Samperi, principale esponente del raffinato film erotico di quegli anni, sino all'ottimo Malizia con Laura Antonelli.

In Grazie zia il tema dei piedi femminili, classico dell'erotismo, rimane sotto traccia, ma emerge nella scena dei sandali, con una passiva (e perciò più intrigante) Lisa Gastoni alle prese con un attivo e metaforico Lou Castel nel ruolo di assistente per la sua discesa dal letto.

Proponiamo una selezione per immagini di questa celebre scena.

Ottimo film, da rivedere.


(23-11-2007)

martedì 9 giugno 2009

Aki Hoshino e le sue amiche

Non c'è solo la Harumi Nemoto che abbiamo già presentato tra le busty gravure idol ("idolo dei rotocalchi dal petto grosso"?) giapponesi, ci sono anche Aki Hoshino, Ayu Okakura, Yuka Hotta, Harada Ourei, Rio Natsume ...

La più citata e popolare sembra essere Aki Hoshino, piuttosto magrolina e non poi molto fornita davanti (arriverà alla seconda piena, ad essere ottimisti) ma con un faccino innocente che ai giapponesi evidentemente piace molto.


Più prosperose Ayu Okakura, Yuika Hotta e Harada Ourei, la prima però è favorita dal fatto di essere piacevolmente grassottella, come la preferita Harumi Nemoto. Un caso a parte è Rio Natsume, che dichiara 98 cm di petto su un corpo minuto; miracolo della natura, della nuova alimentazione arrivata con i decenni del benessere, o qualche piccolo e abilissimo aiuto della chirurgia estetica?
Tutte rigorosamente e sempre in costume da bagno oppure in mutandine e reggiseno di pizzo, il loro grado di trasgressione è lo stesso delle dive degli anni '60 (BB, la Loren e così via) ma proprio per questo emergono in questo mondo così invaso dal porno.

Ecco gli esempi presi qua e là. Cominciamo dalla dolce Aki.


E poi ancora:


Continuamo con Yuika


e Ayu

E passiamo a quella con il rapporto tette / corpo più vicino all'ideale manga (anche se è un po' piccoletta), la dolce Harada.



Ed ecco infine la piccola e pepata Rio. Saranno naturali come sembra? E' aperto il dibattito.



... e poi dicono che le giapponesi sono tutte uguali.

(Pubblicato originariamente il 12-11-07)