sabato 9 gennaio 2010

E' Natale

E' arrivato il Natale, qualche giorno fa, anche per la nota catena di lingerie Yamamay, che non è una marca giapponese, ma napoletana, come noto.
Hanno deciso di citare questa festa in un modo un po' originale, per usare un termine abusato, con un pizzico di trasgressione. Tanto per iniziare la modella (testimonial di buona parte della campagna autunno - inverno), è di colore. Per una festa che è proprio sempre stata tutta bianca e occidentale nella iconografia. E rossa, nella scelta di colori che fu della pubblicità Coca-Cola ad inizio novecento, come sembra ormai appurato, ed è poi traslata alla intera scenografia del Natale occidentale. Sulla quale hanno poi cercato mettere il cappello i finlandesi. Attribuendosi la nazionalità di Babbo Natale. Ma vediamo la figlia (o la fidanzata?) di Babbo Natale secondo Yamamay.



Per una festa che teoricamente dovrebbe essere religiosa, ci sono abbastanza elementi interessanti. Il vestitino arriva poco sotto all'inguine della bellissima modella (Jessica White, 23 anni, USA), e si nota subito dall'abile scatto e dallo scorcio del sederino della modella, che non sembrano esserci tracce di mutandine, magari un tanga, ma non è detto. Anzi pare proprio di no (il vestitino rosso è anche semi-trasparente). Ma il particolare più interessante è davanti. Se infatti potessimo girare attorno alla ragazza e vederla di fronte vedremmo che il seno è coperto solo, molto parzialmente, dai fiocchetti che calano casualmente sui capezzoli. Una copertura certo non molto stabile e destinata fatalmente a lasciare intravedere quello che si deve vedere ad ogni minimo movimento. Infine c'è uno strano oggetto a forma di asta ricurva, una ringhiera? Una lampada?
Lo sguardo è innocente e fresco, ma certo non può che essere anche malizioso.

Insomma tutti i simboli tipici del Natale sono spazzati via: il vecchio con la barba bianca, i bambini che cantano "baciamoci con bauli" o "è Natale, è Natale, si può fare di più", che mettono cuscini nel caminetto per attutire l'atterraggio di Babbo Natale. Senza parlare di tutta la simbologia della Natività.

Ma in fondo hanno ragione loro, è l'immagine più giusta per la festa più pagana dell'anno. Trionfo del consumismo e dell'egoismo. "Natale è la gioia di dare" diceva Charlie Brown alla sorella, che rispondeva "non capisco di cosa stai parlando". Per lei, come per tutti, Natale è la gioia di ricevere. Una festa che nasceva pagana (la morte dell'inverno e l'inizio della rinascita della terra) sulla quale il cristianesimo ha messo il suo cappello, ma che poi anno dopo anno, secolo dopo secolo, è tornata all'origine.