venerdì 11 maggio 2012

La donna ideale

In pubblicità, soprattutto nell'abbigliamento, la cosa più importante è la identificazione. Nel senso che chi guarda l'annuncio (il "target") deve identificarsi nella immagine proposta e deve pensare "voglio essere anch'io così" oppure meglio "non posso proprio fare a meno di diventare anch'io così".
Chiaramente il messaggio può essere ampio e generico, con il rischio di suscitare poca emozione, o specializzato, con il rischio di diventare di nicchia.

Quelli della Stefanel questa volta però ci hanno proprio azzeccato. Il marchio è medio, è stato creato molti anni fa sulla scia del sistema Benetton, resiste senza essere tra i primi che le donne vanno a cercare, ma questo  messaggio è di grande efficacia e assieme applicabile ad un target molto vasto. Grazie alla grande attenzione ai particolari.



A parte la bellezza della modella (non ho trovato chi è, se qualcuno lo scopre lo scriva nei commenti) e l'equilibrio dell'immagine, notare il trucco curato ma naturale, i capelli spettinati dal vento, ma luminosi e puliti, la presenza minima e discreta di gioielli, il particolare raffinatissimo del mini tatuaggio sul dito (e null'altro in vista, i tatuaggi esagerati infatti stanno passando di moda). La ragazza di età indefinibile (potrebbe essere anche over 30) è seduta su una vecchia moto, ma senza marca in vista, forse prestata da un amico del paese africano, e probabilmente non è neanche lei alla guida, e la location è suggerita solo da una piccola scritta in basso, Marrakesh e una data, di oggi, di quest'anno.

Abiti sportivi, rilassati, in viaggio ma non in vacanza, in un paese lontano ma non esotico, forse per lavoro, in posa forse per il compagno, per una foto ricordo, per una foto da mandare a qualcuno a casa, perfettamente padrona del momento.  Questo è il modello in cui identificarsi.

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